OUR PEOPLE: CONOSCIAMO MEGLIO SABINA DI SPAZIO FISCALE SRL

"Sono uno spirito libero, forse anche un po’ troppo: io resisto, tollero, sopporto, poi quando decido di prendere un’altra direzione, non torno indietro. Anche se con sofferenza, ho cercato sempre di scegliere la strada dell’autenticità: la vita è una, non ce ne è un’altra di ricambio. È sempre stato così, nel privato e sul lavoro"

 

 

Nello scegliere un oggetto che mi rappresentasse, in prima battuta avevo pensato al libro grazie al quale ho smesso di fumare: È facile smettere di fumare se sai come farlo, di Allen Carr.

Il 18 agosto saranno sette anni che non accendo una sigaretta.

Da quel momento mi è cambiata la vita.

Il fumo era un pensiero costante: dopo aver mangiato, la pausa dal lavoro, chiacchierando con gli amici.

A un certo punto, mi sono detta: basta, la vità è una sola.

E così ho comprato questo libro: non è stato immediato il processo, perché in un primo momento ho avuto paura di smettere.

Poi purtroppo nella vita capita che le persone accanto a te si ammalino e il pensiero torna lì: abbiamo una vita sola a disposizione.

Così nel 2015, riprendo tra le mani il libro. Non è stato facile, ma ci sono riuscita.

All’inizio devi colmare il vuoto, anche gestuale, che la sigaretta lascia, e quindi smangiucchiavo fuori dai pasti.

Quando mi sono resa conto che stavo prendendo peso, ho deciso di iniziare a fare più movimento e da lì non mi sono più fermata: palestra, corsa, camminate.

Ecco perché alla fine ho scelto le scarpe da ginnastica, perché per me rappresentano un tempo ritrovato con una qualità della vita migliore.

Mi piace camminare nella natura, con le cuffie e la musica nelle orecchie.

A volte mi aiuta a pensare e invece a volte spegne i pensieri pesanti: ci sono volte, poi, in cui canto per i campi, vado dal pop e i tormentoni del momneto, a De Andrè e Battisti.

Sono uno spirito libero, forse anche un po’ troppo: io resisto, tollero, sopporto, poi quando decido di prendere un’altra direzione, non torno indietro.

Anche se con sofferenza, ho cercato sempre di scegliere la strada dell’autenticità: la vita è una, non ce ne è un’altra di ricambio.

È sempre stato così, nel privato e sul lavoro.

Finita la scuola, sono andata a fare la commessa in un panificio; poi mi hanno proposto di spostarmi nel laboratorio. Ci rimango qualche anno, ma a un certo punto volevo un lavoro più vicino ai miei studi: da operaia a impiegata in uno studio.

Per quindici anni sono stata in uno studio e all’improvviso arriva la possibilità di un colloquio in Pierluca & Associati: lo faccio e ne rimango conquistata.

Così ho cambiato. Certo, la paura ti viene: per un mese non ho dormito la notte, chiedendomi se a 40 anni avessi fatto la scelta giusta.

Però poi prevale l’idea che ce la posso fare: un lungo viaggio si inizia sempre con un solo passo.

E io quel passo lo faccio.

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