OUR PEOPLE: CONOSCIAMO MEGLIO MADDALENA DI SPAZIO SOLUZIONI

"Ho capito che la passione che mi muove è la necessità fortissima di entrare in connessione con le persone. Non mi serviva la grammatica per riuscirci, mi occorreva capire come funziona l’alchimia della comunicazione tra esseri umani."

 

 

Io amo stare con le persone. Vivo nelle relazioni, nelle connessioni con gli altri.

Sarà che sono cresciuta tra la gente: i miei nonni per anni hanno avuto una bancarella e la cosa più bella ed emozionante da piccola era andare con loro in piazza. Stavo con loro e mi sembrava che posto più giusto non ci fosse: i colori del mercato, gli odori, le parole tutte intorno. I nonni vendevano tessuti, tovaglie, lenzuola, teli da mare: adoravo ascoltare persone, aiutarle a scegliere.

Vicino la bancarella c’era un negozietto di generi alimentari già pronti. La nonna mi prendeva sempre la fettina fritta: ancora ne sento il sapore. Nonno poi a fine giornata mi dava qualche soldino per il lavoro fatto. Chiudo gli occhi ed è come se fosse accaduto ieri. Mi piaceva tutto, anche smontare la bancarella, mettere le cose nel camion e il viaggio di ritorno seduta tra il nonno e la nonna.

Io amo viaggiare e credo che la mia prima esperienza di scoperta del mondo sia avvenuta proprio in quel mercato: prima ancora di partire, il mondo mi è venuto a cercare in quella piazza.

La scelta dell’università mi è sembrata quasi scontata: lingue. Volevo viaggiare e stare in mezzo alla gente: mi serviva lo strumento per parlarci. Ho iniziato, ma poi a metà strada mi sono accorta che non era quello che mi aspettavo, non avevo più la spinta per andare avanti.

Ho capito che la passione che mi muove è la necessità fortissima di entrare in connessione con le persone. Non mi serviva la grammatica per riuscirci, mi occorreva capire come funziona l’alchimia della comunicazione tra esseri umani.

Non è stato facile dire in famiglia che volevo cambiare facoltà. Mi ha aiutato Andrea, il mio compagno.

Andrea è la persona con cui sono riuscita a raccontare tutta Maddalena, con le fragilità, i grovigli, i puntini di sospensione. È stato grazie a lui che ho trovato il coraggio di affermare che volevo cambiare strada.

Ed è stato un bene.

Quando sono entrata a scienze della comunicazione, mi sono sentita a casa. In un anno e mezzo, sono riuscita a fare gli esami del triennio. Non voglio pensare ai primi anni di lingue come a uno sbaglio, preferisco definirli un errore necessario: in fondo, la parola errore viene da “errare”, vagabondare senza una meta certa. Può capitare che la direzione non sia subito quella corretta, ma è grazie a quella strada non centrata che si mette a fuoco quella giusta.

Finita l’università, mi sono data da fare per cercare un lavoro: ho fatto la commessa, ho lavorato in un’agenzia web e nel frattempo in Pierluca&Associati era andata via la ragazza che si occupava della comunicazione. Mia madre mi chiama e mi dice che stanno cercando una persona per quel ruolo: “sarà difficile Maddi, perché sei mia figlia e dovrai dimostrare che questo non sia il tuo unico merito”.

Ho accettato la sfida e così ho iniziato a novembre 2017. Sono entrata in punta di “piedissimi”, ho seguito l’iter di tutti, senza scorciatoie.

Con il mio lavoro, io vorrei costruire ponti tra le persone, tra il gruppo e i soci di Pierluca&Associati e tra il mondo di Pierluca&Associati e il mondo esterno.

In fondo, era chiaro già da bambina quale fosse il mio posto: io amo stare tra le persone.

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