"Mi piace la gente: i miei avevano un banco in piazza, vendevano biancheria e così sono cresciuta in mezzo alle persone, agli incontri casuali, che possono durare pochi minuti ma lasciare tracce significative."
A me mi piace.
Lo so che non si dice, ma io sono una a cui piacciono un sacco di cose e le metto in fila.
Mi piace trovare sempre qualcosa da fare: nel periodo del lockdown, ho iniziato a fare quadri con il fil di ferro. Ho cominciato così, me li sono inventati intrecciando fili e vedendo cosa ne veniva fuori.
Non a caso l’oggetto che ho scelto per la foto è proprio uno dei miei quadri, in cui ho rappresentato una famiglia fatta di bamboline, a cui ho pure cucito i vestiti a mano.
Mi piace far cose con le mani: una ventina d’anni fa costruivo lampade di legno, ricoperte con la carta di riso. Anche l’impianto elettrico lo facevo io. Me le vendeva un negozio in centro a Senigallia.
Mi piacciono le feste: qualsiasi festa per me è importante, perché l'associo alla famiglia. Non c’è Natale, Pasqua o compleanno che io non faccia i segnaposti per tutti, personalizzati, con una frase per ciascuno.
Mi piace la nostra grande famiglia: quando ci riuniamo tutti siamo in 20.
Sono sposata da 15 anni e ho un figlio di 14. E poi c’è Greta, la figlia che mio marito ha avuto dalla precedente relazione. La conosco da quando aveva 3 anni e mezzo, ora ne ha 23: è bella come il sole, una ragazza fantastica. Da subito, da quando è iniziata la relazione con mio marito, ho detto: una figlia ha diritto ad avere un padre e una madre.
Mi dicevano che ero matta, ma io credevo fortemente che avremmo saputo salvaguardare l’amore che c’era per il bene dei figli.
Non ho mai accettato che questa ragazza crescesse divisa. I genitori devono stare insieme, anche se sono separati. Poi abbiamo iniziato anche ad andare a cena della ex di mio marito e loro sono venuti a cena a casa di mia madre. La comunione, la cresima: sempre tutti insieme.
Greta, mia mamma e mio padre e le mie sorelle, le chiama zie, nonna, nonno.
Mi piace tessere relazioni, nutrirle, perché è più bello costruire che distruggere.
Mi piace fare l’orto: con le piante ci parlo, le ringrazio, le incoraggio e loro crescono.
Mi piace stare in mezzo alla natura, fare passeggiate sui monti. Mi fa star bene. Io che non riesco mai a star zitta, in montagna faccio silenzio e ascolto il rumore del vento che scuote le canne.
Mi piace il mio lavoro. Sono in Pierluca & Associati da 24 anni: dopo 17 giorni dall’esame di maturità, ero già qui.
Mi piace mettere allegria in quello che faccio: a volte, per alleggerire un po’ il carico, dico una battuta, perché per essere seri non occorre essere seriosi e una risata aiuta a superare anche i momenti più difficili.
Mi piace quello che gli altri definiscono disordine, ma che invece per me è il mio ordine, dove ritrovo tutto quello che cerco.
Mi piace far star bene gli altri: fino a due anni fa andavo d’estate a fare l’animatrice ai bambini in un albergo. Mi sono vestita da Cenerentola, da Cappuccetto Rosso, da Alice nel Paese delle Meraviglie, da ape, da maestra: le ho fatte tutte. Quando gli altri stanno bene, sto bene anche io.
Mi piace tanto Claudia, che è molto più di una collega: usciamo insieme nel tempo libero, facciamo anche le vacanze insieme.
Mi piace cantare, soprattutto la musica anni '90: la mattina entro in ufficio e canto.
Mi piace augurare buongiorno alle persone: quando vado a prendere il caffè, saluto tutti, non ne salto una. Il saluto è importantissimo, è il proprio biglietto da visita: lo dico anche a mio figlio.
È così da sempre: quando ero più piccola e andavo in bagno a casa dai miei o mi spostavo da una stanza all’altra, salutavo.
Mi piace la gente: i miei avevano un banco in piazza, vendevano biancheria e così sono cresciuta in mezzo alle persone, agli incontri casuali, che possono durare pochi minuti ma lasciare tracce significative.
Mi piace mangiare e bere, perché sono una che cerca il gusto nelle cose.
Mi piace ricordare gli anni della mia adolescenza, la più bella del mondo: ricordo pure come ero vestita in tante situazioni che le mie amiche mi chiedono: ma come fai?
Io sono una che si concentra su ciò che le piace e quello che non le piace, cambio strada, non gli do retta.
Metto energia nel conservare il bello e nel lasciar scivolare via il brutto: è proprio la mia mente che non vuole soffermarcisi.
Con questo non voglio dire che è sempre tutto facile. Ovvio che i momenti difficili arrivano, ma io credo che la vita sia tutta una questione di prospettiva: dipende da che angolo di visuale guardi le cose e anche nelle difficoltà, il tuo sguardo può fare la differenza e far posto a una risata.