DIVIETO LICENZIAMENTI E CIG: NOVITA'

Quali imprese dal 1° luglio possono e quali non possono licenziare fino a ottobre o dicembre, con o senza ammortizzatori?


Da giovedì 1° luglio sono cambiate le regole per i licenziamenti in Italia, a seguito delle diverse normative in materia di risoluzioni dei rapporti di lavoro e ammortizzatori sociali.

In estrema sintesi, vediamo i punti salienti:

  • divieto di licenziamento fino al 31 ottobre per le imprese dei settori tessile, abbigliamento, calzaturiero e pelletteria, così come per le imprese che utilizzeranno le vecchie o nuove settimane di cassa integrazione salariale del Decreto Lavoro;
     
  • divieto di licenziamento fino al 31 ottobre anche per le aziende che non accedono alla CIG ordinaria, quindi il commercio, i servizi e l’artigianato;
     
  • dal 1° luglio fino al 31 dicembre le aziende dell’industria (esclusi i tre settori menzionati al primo punto) e dell’edilizia possono alternativamente:
    • effettuare licenziamenti a partire dal 1° luglio;
    • attivare la cassa integrazione ordinaria senza dover pagare il contributo addizionale (in tal caso ritorna valido il divieto di licenziamento);
       
  • in base all’Accordo Comune siglato tra sindacati, imprese e Governo, i datori di lavoro si impegnano a non licenziare finché non hanno esaurito tutti gli ammortizzatori sociali a loro disposizione.

Per saperne di più
Roberta Lucertini di Spazio Paghe srl
071 659 659



DIVIETO LICENZIAMENTI: QUALI SETTORI HANNO LO STOP

Lo stop ai licenziamenti è terminato il 30 giugno nell’industria e nell’edilizia e si protrae fino al 31 ottobre nel commercio, nei servizi e nell’artigianato (imprese che non hanno accesso alla CIG ordinaria).

Il nuovo Decreto Lavoro (dl 99/2021) inoltre:

  • estende il blocco al 31 ottobre anche ad alcuni settori dell’industria (ATECO 13, 14 e 15), ovvero:
    • industrie tessili,
    • confezioni di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia,
    • fabbricazioni di articoli in pelle e simili.

In tutti questi casi, il divieto è indipendentemente dall’utilizzo o meno degli ammortizzatori sociali;

  • offre ai datori di lavoro dei tre settori dell’industria sopra menzionati, che dal 1° luglio sospendono o riducono l’attività lavorativa, 17 nuove settimane di Cassa integrazione ordinaria e Assegno ordinario, utilizzabili fino al 31 ottobre senza contributo addizionale.


EDILI E INDUSTRIE CON STOP: CASSA INTEGRAZIONE AGEVOLATA

Per i settori edili e dell’industria (esclusi i tre settori sopra menzionati) non sono previste nuove settimane generalizzate di cassa COVID, ma ci sono ammortizzatori sociali aggiuntivi rispetto a quelli ordinari:

  • per le aziende coperte da ammortizzatori ordinari > CIG e Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) ordinarie ma agevolate perché utilizzabili senza contributo addizionale da luglio a dicembre (Sostegni bis);
     
  • per quelle senza ammortizzatori ordinari e che non possano più fruire della CIGS > 13 nuove settimane di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD) da luglio a dicembre (Decreto Lavoro).

L’attivazione di questi ammortizzatori sociali aggiuntivi, comporta il divieto di licenziamento.
 

IMPRESE CON CALO FATTURATO: NUOVA CASSA INTEGRAZIONE

Il Sostegni bis, ha introdotto una nuova CIG destinata esclusivamente ai datori di lavoro che nel primo semestre 2021 hanno subito un calo di fatturato del 50% almeno rispetto all’analogo periodo del 2019, finalizzata però al mantenimento dei livelli occupazionali.

Sono in tutto 26 settimane utilizzabili entro il 31 dicembre 2021, con riduzione di orario massima dell’80% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati dall’accordo collettivo.   
La riduzione complessiva dell’orario non può essere superiore al 90% nell’arco dell’intero periodo dell’accordo collettivo.


DIVIETO LICENZIAMENTO: COS’È L’ACCORDO COMUNE

L’intesa fra le parti (imprese e sindacati) è pensata per le aziende che appartengono ai settori in cui dal 1° luglio sono sbloccati i licenziamenti. In pratica, c’è l’impegno da parte dei datori di lavoro ad utilizzare gli ammortizzatori sopra descritti per evitare i licenziamenti, anche senza una specifica previsione di legge.

Il pericolo è che le piccole aziende, senza una rappresentanza sindacale strutturata, potrebbero non seguire l’avviso comune.

Fonte: PMI.it 


Per saperne di più
Roberta Lucertini di Spazio Paghe srl
071 659659


Download

Vuoi restare sempre aggiornato sulle ultime novità?