DISCIPLINA ORARIO DI LAVORO

La normativa italiana disciplina orari, riposi e straordinari per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori e garantire il recupero delle energie psico-fisiche

 

 

DURATA DELL’ORARIO DI LAVORO

La legge stabilisce una durata massima settimanale di 40 ore. Tuttavia, i contratti collettivi possono derogare a questa disposizione, prevedendo un orario settimanale inferiore alle 40 ore oppure la possibilità di considerare l’orario normale come la media della prestazione lavorativa calcolata su un periodo superiore all’anno, configurando così un orario multi-periodale.

Vengono inoltre specificati i limiti massimi di orario, che non possono superare le 48 ore settimanali, inclusi gli straordinari, calcolate su un periodo di 4 o 6 mesi.

 

RIPOSI

I riposi sono un elemento cruciale per la tutela del lavoratore. Possiamo distinguerne 3 tipologie:

  1. RIPOSO GIORNALIERO: ogni lavoratore ha diritto a un periodo di riposo di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore. Questo garantisce un recupero adeguato tra una giornata lavorativa e l'altra.
  2. RIPOSO SETTIMANALE: è previsto un riposo di almeno 24 ore consecutive ogni sette giorni, che si aggiunge alle 11 ore di riposo giornaliero. Generalmente, il riposo settimanale coincide con la domenica. Tuttavia, in specifici settori (ad esempio, servizi pubblici o attività a ciclo continuo), può essere fruito in un giorno diverso.
  3. PAUSE: la pausa durante l'orario di lavoro è generalmente di almeno 10 minuti se l'orario supera le 6 ore, per recuperare energie e prevenire l'affaticamento.

 

LAVORO STRAORDINARIO

Il lavoro straordinario è quello svolto oltre l'orario normale di lavoro. La sua esecuzione è subordinata a precise condizioni e limitazioni:

  • LIMITI: è fissato un limite massimo di 250 ore annue per il lavoro straordinario. I contratti collettivi possono prevedere limiti diversi.
  • MISURE COMPENSATIVE: lo straordinario deve essere compensato con una maggiorazione della retribuzione o, in alternativa o in aggiunta, con riposi compensativi, in base a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva.
  • CASI SPECIFICI: il ricorso al lavoro straordinario è legittimo, ad esempio per esigenze tecniche o produttive eccezionali e non prevedibili, o in caso di forza maggiore.

 

LAVORO NOTTURNO

Il lavoro notturno è definito come un arco di tempo di almeno sette ore consecutive che include l'intervallo tra le 24:00 e le 5:00.

È assolutamente vietato adibire al lavoro notturno le lavoratrici in stato di gravidanza (a partire dall’accertamento della stessa e fino al compimento del primo anno di età del bambino) e i lavoratori minori.

Mentre, non sono obbligati a prestare lavoro notturno:

  • la lavoratrice madre di un figlio di età inferiore ai 3 anni, o, in alternativa, il padre convivente con la stessa;
  • la lavoratrice o il lavoratore unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a 12 anni;
  • la lavoratrice o il lavoratore che abbia a proprio carico un soggetto disabile.

Tra gli obblighi del datore di lavoro rispetto ai lavoratori notturni, ricordiamo in particolare:

VISITE MEDICHE:I lavoratori notturni devono sottoporsi a visite mediche preventive e periodiche a carico del datore di lavoro, per accertare l'idoneità.

INIDONEITA’ SOPRAVVENUTA:Se un lavoratore diventa inidoneo al lavoro notturno per motivi di salute, deve essere assegnato a un posto diurno equivalente, se disponibile. In caso contrario, il rapporto di lavoro può essere risolto per giustificato motivo oggettivo.

 

LAVORO A TURNI

Il lavoro a turni è un modo di organizzare l'attività lavorativa in cui diversi lavoratori si alternano sulla stessa postazione, seguendo un programma prestabilito, anche rotativo. Questo può avvenire in modo continuo o discontinuo, con orari diversi durante il giorno o la settimana.

I lavoratori a turni hanno diritto a pause, riposo giornaliero e riposo settimanale, con alcune specificità:

RIPOSO SETTIMANALE: Può cadere in un giorno diverso dalla domenica. Deve essere garantito almeno ogni sette giorni, cumulato con il riposo giornaliero, e può essere calcolato come media su un periodo massimo di 14 giorni.

LAVORO DOMENICALE: I contratti collettivi possono prevedere un giorno di riposo compensativo.

Molti contratti collettivi prevedono maggiorazioni retributive specifiche per il lavoro a turni

 

Anche in forma sintetica, è evidente che la disciplina dell’orario di lavoro è complessa, perché cerca di bilanciare le esigenze delle imprese con la tutela della salute dei lavoratori.

 


Per saperne di più

Sonia Rotatori di Spazio Paghe Srl

071 659659


 

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