DICHIARAZIONE IMPOSTA DI SOGGIORNO 2025: COSA C’È DA SAPERE

Se hai una struttura ricettiva o fai affitti brevi, c’è una scadenza da non dimenticare: entro il 30 giugno va inviata la dichiarazione dell’imposta di soggiorno per il 2024.

 

 

 

Se gestisci una struttura ricettiva o affitti un immobile per brevi periodi, segna questa scadenza sul calendario: entro il 30 giugno 2025 va inviata la dichiarazione annuale dell’imposta di soggiorno relativa al 2024.

È un adempimento che spesso passa in secondo piano, ma che comporta sanzioni importanti se dimenticato. Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa fare.

 

CHI DEVE PRESENTARE LA DICHIARAZIONE?

Devono inviarla:

  • strutture ricettive (hotel, B&B, affittacamere, agriturismi, campeggi…);
  • chi fa locazioni brevi o turistiche, anche in forma non imprenditoriale;
  • property manager o intermediari che gestiscono gli incassi per conto dei proprietari;
  • piattaforme digitali (tipo Airbnb e simili), se trattengono direttamente l’imposta per poi riversarla al Comune.

Anche se nel 2024 non hai incassato nulla o hai solo applicato esenzioni, la dichiarazione va comunque inviata.

 

COSA VA INDICATO NELLA DICHIARAZIONE?

La dichiarazione riguarda l’imposta riscossa (o dovuta) nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2024.

Va compilato il modello approvato dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), e vanno indicati:

  • le tariffe applicate (fino a 3 diverse per ogni trimestre);
  • il numero di presenze per ciascuna tariffa;
  • eventuali esenzioni o riduzioni concesse;
  • il totale dell’imposta riscossa e versata al Comune.

Il modello è unico a livello nazionale, anche se ogni Comune ha le sue regole (tariffe, esenzioni ecc.).

 

COME SI PRESENTA?

Il termine è il 30 giugno 2025, e l’invio è esclusivamente telematico, tramite:

  • Entratel o Fisconline, accedendo con SPID, CIE o CNS;
  • oppure tramite un intermediario abilitato (es. commercialista, CAF, consulente fiscale).

 

COSA SUCCEDE SE NON LA INVIO?

  • Omessa dichiarazione: sanzione tra il 100% e il 200% dell’importo dovuto;
  • Dichiarazione infedele (cioè con errori o dati incompleti): dal 50% al 100%;
  • Dichiarazione inviata in ritardo (ma corretta): sanzione fissa del 25% dell’imposta dovuta.

Esiste comunque la possibilità di accedere al ravvedimento operoso e ridurre le sanzioni, se ci si accorge in tempo dell’errore o del ritardo.

 

QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

Recupera i dati: prendi i report dal tuo gestionale, portale OTA (Airbnb, Booking…) o file Excel dove tieni traccia delle presenze.

Controlla eventuali esenzioni: minorenni, residenti, disabili, convenzioni sanitarie… ogni Comune può prevedere regole diverse.

Verifica quanto hai versato al Comune nel corso del 2024 e che tutto combaci con i numeri indicati.

Non aspettare l’ultimo giorno: la procedura non è complessa, ma richiede qualche attenzione.

 

 


Per saperne di più

Luca Mandolini di St. Comm.le Ass.to Pierluca e Mandolini

071 63757


 

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