Istituito l’obbligo per locazioni turistiche, affitti brevi e strutture ricettive di possedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Scopri quali sono gli obbli da rispettare e le possibili sanzioni.
A seguito dell’avviso pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.103, dal 03 settembre 2024 decorre l’obbligo di possedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica.
Per mettersi in regola sono previsti 60 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta.
Il Ministero del Turismo comunica così l’entrata in funzione di due nuovi strumenti:
Solo attraverso la BDSR è possibile richiedere il CIN, presentando apposita istanza sulla piattaforma, corredata da una dichiarazione sostituiva ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR 445/2000, attestante i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura.
Nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, va dichiarata anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti.
Essendo un obbligo di legge, per chi non provvederà alla richiesta del CIN è prevista una sanzione da 800 a 8.000 euro in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile.
Per chi, invece, non espone il CIN all’esterno dello stabile in cui sono collocati l’appartamento o la struttura e per chi non indica il CIN negli annunci (compresi gli intermediari immobiliari e i gestori di portali), la sanzione va da 500 a 5.000 euro sempre in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile e, inoltre, comporta anche l’immediata rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato.
Il CIN si ottiene solo se si è in regola con i requisiti di sicurezza e si hanno sempre 60 giorni di tempo per correre ai ripari.
Nello specifico le unità abitative dovranno essere dotate di:
Nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, è necessario anche rispettare i requisiti di sicurezza degli impianti come da normativa vigente.
Per chi non si adegua sono previste sanzioni da 600 a 6.000 euro per ogni violazione accertata.