|CoronaVirus| TUTELARE LA SALUTE DEI DIPENDENTI

Sono cinque le azioni che il datore di lavoro può mettere in atto per tutelare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Il Decreto “Cura Italia” è stato emanato e siamo in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopodiché saremo in grado di segnalare tutte le misure economiche che potremo mettere in atto per far fronte a questo periodo di emergenza.

 

Nell’attesa riteniamo fondamentale ribadire le AZIONI che devono intraprendere i datori di lavoro: 

 

1) CONSULTARE IL RSPP per richiedere l’aggiornamento del DVR contenente la valutazione del rischio biologico;

 

2) In caso di impossibilità a continuare la propria attività perché “bloccata” dal precedente Dpcm 11 marzo 2020 oppure perché non è possibile attuare le nuove norme di sicurezza è consigliabile e necessario FAR USUFRUIRE AI PROPRI DIPENDENTI FERIE E PERMESSI ARRETRATI E CONGEDI. 

 

3) Nel caso in cui l’azienda ha la necessità di proseguire la lavorazione e vuole limitare al minino il pericolo di contaminazione è suggeribile – per quanto possibile in base alle proprie esigenze produttive – ORGANIZZARE L'ATTIVITA' LAVORATIVA TRAMITE LA cd TURNAZIONE e cioè suddividere i dipendenti in diversi turni lavorativi. Tale modalità lavorativa permette di ridurre al minimo i casi di assembramento di persone riducendo quindi ipotetici casi di contagio.
 

4) Nel caso in cui l’azienda ha la necessità di proseguire la lavorazione e vuole azzerare il pericolo di contagio allora deve ATTIVARE LO SMART WORKING. Tale modalità lavorativa permette al dipendente di lavorare direttamente da casa: il Dpcm del 4 marzo 2020 ha semplificato al massimo la possibilità di usufruire di tale forma di lavoro riducendo al minimo gli adempimenti necessari per utilizzarlo. 
 

5) Nel caso in cui le precedenti indicazioni (utilizzo derie e permessi, lavoro su turni e utilizzo dello smart working) non sono praticabili oppure sono state applicate ma la situazione di difficoltà permane, può UTILIZZARE GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI (quelli previsti dal Decreto "Cura Italia" e quelli già presenti).

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